La fotografia per cataloghi vista sotto una “buona luce”

Quando parliamo di fotografia per cataloghi, dobbiamo pensare ad un modo di lanciare un messaggio…senza parole.

Fino a qui possiamo pensare alle solite frasi trite e ritrite del tipo: “Una bella fotografia parla da sé.. oppure.. Un buon scatto non ha bisogno di parole..” OK, bene.  A parole sembra facile, ma se ci soffermiamo ad analizzare a fondo la questione, la faccenda si fa un po’ più complicata!

Se dobbiamo creare della fotografia per cataloghi, dobbiamo sforzarci di pensare che il soggetto dovrà essere minuziosamente analizzato sotto una lente di ingrandimento creata per i più maniaci della precisione..

Ebbene sì,  anche il più piccolo dei dettagli andrà curato con attenzione e delicatezza senza deformare troppo la natura del soggetto ( tipo per esempio, far diventare un volto con la pelle di porcellana.. ).

La fotografia per una rivista, un cartellone o qualsiasi altra forma di pubblicità sarà vista ed osservata da un gruppo di persone dove ognuno avrà al sua “visione” personale dello scatto. Ci saranno persone dove la prima cosa che analizzeranno sarà la luce, altri la bellezza del soggetto ed altri accora magari, si soffermeranno a guardare il particolare sullo sfondo. Tutte queste persone messe insieme comporranno unico “grande fratello” capace di analizzare la foto in ogni suo dettaglio.

Per questo motivo non possiamo trascurare nessun particolare.

Se per esempio, dobbiamo eseguire uno scatto dove il soggetto è una bottiglia ( come esempio qui sopra ), dobbiamo stare molti attenti per esempio ai riflessi, impronte o imperfezioni sul vetro o sull’etichetta, in modo da non distrarre lo spettatore sul difetto anziché sulla potenzialità del prodotto.

Insomma quando ci imbattiamo a degli scatti per pubblicità finalizzata ai cataloghi o riviste, dobbiamo prenderci del tempo. Tempo che sfrutteremo per prendere dimestichezza col soggetto stesso e tutto quello che lo circonda: spazio e luce.

Adesso tocca a Voi!

Buona Luce!